Finlandia

Lapponia finlandese: un sogno che diventa realtà

16 Marzo 2016

40 anni.

È un po’ come il diciottesimo compleanno, pensi che debba cambiare tutto, lo vivi come una svolta definitiva. Che poi lo sai benissimo che, in fin dei conti, è un giorno come un altro. Però ti alzi e guardi allo specchio il contorno occhi per cogliere una zampa di gallina in più. Sospiro di sollievo, sei uguale a ieri.

Eppure ti aspetti comunque qualcosa da quel giorno. Vorresti che fosse speciale. Ti piacerebbe una festa a sorpresa, come quelle che ti organizzavano quand’eri piccola. Una torta gigante, un regalo ambito, foto da riguardare, le candeline da spegnere…

Ma, come spesso capita, la vita ti stravolge i piani. E il mio quarantesimo compleanno è stato, per mille motivi, uno dei giorni più brutti della mia vita. Reso ancora più tremendo dal fatto che ci tenevo proprio tanto che fosse speciale. E niente fa più male di un’aspettativa che si crepa fino a frantumarsi totalmente.

Siccome la pratica del Kintsugi (l’arte giapponese di riparare con l’oro) mi ha sempre affascinata, decido che devo trovare un modo per colare un po’ di oro liquido tra quelle crepe, per farle risaltare fino a ottenere un capolavoro. Il mio capolavoro. I 40 anni da ricordare.

E così sfinisco il consorte che, mosso a compassione dalla bruttura oggettiva della giornata e dalla sofferenza e dalla frustrazione che avevo in corpo, mi dice “”.

Un “sì” che illumina il mio mondo.

Ho il permesso di prenotare un volo per una destinazione non propriamente economica, anzi. È lui il contabile di casa, fosse per me saremmo già sotto un ponte a vivere di stenti. Il suo “sì” incondizionato senza un “dai vediamo, dobbiamo cambiare la macchina, ci sono altre spese, ecc….” è l’oro liquido che cercavo. Rimetto insieme i cocci e il 21 agosto 2015, il giorno del mio quarantesimo compleanno, prenoto il volo per la mia meta da sogno. 

La Lapponia.  

La Lapponia finlandese, per la precisione.

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Ve l’avevo detto che non ero diretta chissà dove, anche se un pochino in capo al mondo, in fondo in fondo, ci sono arrivata.

La mia prima volta oltre il Circolo Polare artico, a un paio di migliaia di chilometri dal Polo Nord. Lo scrivevo già di getto sui social, qui ho visto i paesaggi più incredibili della mia vita. L’on the road nei deserti Australiani, la grande barriera corallina, la meravigliosa natura africana, tutti scenari favolosi che hanno dovuto cedere il gradino più alto del podio alla natura lappone. Lo ammetto, sono di parte.

E questi paesaggi non sono per tutti. C’è chi, quando mi ha incontrata appena tornata con gli occhi a cuoricino e il sorriso da ebete, ha avuto il coraggio di chiedermi: “ Ma quindi cosa c’è da vedere in Lapponia finlandese oltre alla neve?”

Cosa c’è??

Il nulla. Che per me è un tutto. La meraviglia di sprofondare fino alle cosce nella neve e di ridere a crepapelle perché non si riesce più a uscire.

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La neve è il mio elemento primario, il candido che ricopre tutto, anche le brutture. Ci sarà una motivazione psicologica anche per questo. Indagherò.

Nel frattempo vi lascio in compagnia di qualche immagine, con un post in bozza già pronto. Un articolo pratico, concreto che più concreto non si può. Parla di cifre. Perché tutti i messaggi privati che sto ricevendo se ne infischiano della bellezza e puntano al sodo. “Scusa, gentilmente, se non sono indiscreto/a non è che potresti dirmi quanto hai speso?” E quindi sì, sappiate che ve lo svelerò. Nero su bianco. Ma solo dopo avervi fatto sognare un pochino.

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Perché, in fondo, prima di decidere che valore dare a un sogno, bisogna lasciarsi suggestionare dalle immagini. E convincersi con tutte le forze che si hanno in corpo che lì non si può proprio non andare.

E, soprattutto, non tornare.

Perché il commiato con la Lapponia finlandese è stato semplicemente un arrivederci.

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7 Comments

  • Reply Valeria Besso 16 Marzo 2016 at 8:16 pm

    Ci sono stata la scorsa settimana e condivido pienamente la tua impressione. .e detto da me che sono Africa for ever …è tanta roba. ….

    • Reply letiziadorinzi 16 Marzo 2016 at 8:23 pm

      Guarda anche qui con l’Africa sfondi una porta aperta! Eppure questa magia ha superato il Serengeti ????

  • Reply Valeria Besso 16 Marzo 2016 at 8:19 pm

    Ci sono stata la scorsa settimana e sono d’accordo con le tue opinioni ed emozioni.detto da me che …sono Africa for ever …è tanta roba……

  • Reply Laura 17 Marzo 2016 at 5:37 pm

    Io non è che sono proprio donna da freddo e neve, considerando che le dita mi si congelano solo a tenere in mano la verdura fredda tolta dal frigo (sfumando da un bianco morto ad un rosso pomodoro, terminando con un blu brutto livido prima di tornare del loro colore naturale),…. però a vedere queste foto stupende un po’ di voglia me l’hai fatta venire!!

    • Reply letiziadorinzi 17 Marzo 2016 at 5:46 pm

      Guarda Fabio dorme col piumone ad agosto e ho detto tutto. E non ha patito per niente il freddo. E’ più secco, davvero. Non ti entra nelle ossa come qui. Se vuoi ti accompagno :))

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