Riflessioni

Le cortesie dei miei viaggi

9 Dicembre 2015

Eccomi praticamente a tempo scaduto a partecipare al #sensomieiviaggi, iniziativa nata dalla mente di Monica Facchini del blog Viaggi e baci e portata avanti da diverse blogger. Questa volta è Francesca Cioccoloni di Non Chiamatemi Turista a proporre un tema meraviglioso: le cortesie dei miei viaggi.

Un argomento bellissimo, soprattutto in questo periodo in cui vorrebbero farci vivere nella paura e nel pregiudizio, in cui saremmo fortemente tentati di guardare qualsiasi persona sconosciuta – l’altro, il diverso – con diffidenza.

Eppure c’è quel germe di gentilezza che, ne sono certa, risiede ancora nel cuore di ogni uomo e a volte basta un sorriso o un gesto cortese e disinteressato a risvegliarlo.

Appena ho letto il tema, mi sono venuti in mente due episodi. Ma mancava il terzo. Perché le volte in cui qualcuno ci ha aiutati in viaggio sono innumerevoli, ma spesso è la cortesia che è mancata. Ripenso, per esempio, a quest’estate in Francia quando non trovavamo un benzinaio in cui la nostra carta di credito funzionasse. Ed eravamo praticamente a secco. Alla fine, dopo aver chiesto a non so quante persone,  un’anima pia si è offerta di pagare con la sua carta e di accettare in cambio i nostri contanti ma non ci ha degnati di un sorriso. Nemmeno di una parola.

La sua diffidenza nei nostri confronti era palpabile. Con i contanti già al sicuro nel portafoglio, è rimasta immobile a fissare il display dell’erogatore col timore che sforassimo la cifra pattuita.

Non posso biasimarla, ormai siamo portati – tutti eh, io per prima –  a essere diffidenti, partiamo dal presupposto che l’altro voglia fregarci. E il fatto che fossimo italiani in terra francese di sicuro non ha giovato a nostro favore.

Le vere cortesie, invece, sono quelle che ti lasciano una gioia insperata nel cuore, che ti fanno capire che davvero c’è ancora un briciolo di speranza in questo mondo mezzo marcio che lasceremo in eredità ai nostri figli.

Cortesie gratuite, dunque, accompagnate da sorrisi e parole gentili.

Per cercare, quindi, la terza cortesia mancante è bastato rimettersi in viaggio. Et voilà, eccole qui.

TANZANIA

La prima che mi viene in mente, in ordine cronologico, risale all’epoca in cui si viaggiava ancora in due. Africa, Tanzania. Diciotto giorni di safari, noi due da soli con una guida locale. Un’esperienza meravigliosa che ci ha fatto innamorare perdutamente del Continente Nero. Seif, la nostra guida con cui per un po’ ci siamo scambiati anche qualche e-mail, ci accompagna in un villaggio masai dove i turisti sono molto rari. E infatti non ci sono altre jeep e stoniamo incredibilmente, siamo gli unici due bianchi. Tutti ci osservano con simpatia e curiosità, ci invitano nelle loro capanne, nella scuola, vogliono farsi fotografare con noi, ci mostrano i loro utensili. Quello che presumiamo sia il capo tribù ci porta nella sua dimora, un buco praticamente, dove la sua famiglia numerosissima sta mangiando. E ci chiede se vogliamo favorire. Non abbiamo accettato, ovviamente. Ma quel gesto mi è rimasto impresso per tutto il viaggio. Gente che vive di stenti e che condivide quel poco che ha con chiunque, senza distinzione. Come facevano i nostri anziani. In quel momento era ora di pranzo, noi non avevamo nulla da mangiare e loro una specie di zuppa. È stato un gesto naturale che mi ha davvero commossa e che ricorderò per sempre come uno dei momenti salienti del nostro viaggio.

Tanzania

STOCCOLMA

Secondo episodio, più recente. Viaggio itinerante in cinque in terra svedese. Abbiamo un navigatore che fa pena, probabilmente non aggiornato. Per farla breve, non riusciamo a uscire da Stoccolma. Continuiamo a girare in tondo e dobbiamo precipitarci al porto per prendere un traghetto. Siamo nel panico perché il tempo stringe e ci ritroviamo sempre a percorrere le stesse strade senza riuscire a imboccare l’autostrada giusta. Alla fine, scendo dalla macchina disperata e mi precipito da un corriere. È straniero, non svedese, e non parla bene inglese. Non riusciamo a intenderci. Gli scrivo su un foglietto la destinazione e capisco che ci dice di seguirlo. Ci ha scortati, letteralmente, fino all’imbocco dell’autostrada, permettendoci di prendere in tempo il traghetto per Gotland. Ha perso sicuramente del tempo, magari aveva una consegna urgente dall’altra parte della città. Eppure ha capito che eravamo nel panico e ha deciso di aiutarci. Senza nemmeno ricevere un ringraziamento, perché dalla macchina ci siamo limitati a fare tutti e cinque “ciao ciao” con la manina e a sfoderare il nostro miglior sorriso.

Stoccolma

ALPI SVIZZERE

Terzo episodio, risalente a tre giorni fa. Approdiamo nella “nostra” baita in Svizzera e il padrone di casa mi chiede nomi ed età dei bambini. All’inizio penso gli servano per calcolare tarriffe ridotte ed eventuali gratuità, anche se abbiamo pattuito tutto via e-mail. E invece il giorno seguente, il 6 dicembre, ci invita a partecipare all’arrivo di Sankt Nikolaus nel tardo pomeriggio. L’evento si svolge in mezzo al nulla, in un prato con le montagne che fanno da sfondo. Il sole tramonta e un falò ci scalda e crea atmosfera. Ci siamo solo noi e una manciata di bambini con i rispettivi genitori che si fanno in quattro per farci sentire i benvenuti. Ci offrono Glühwein e Lebkuchen. Ognuno ha preparato e portato qualcosa, tranne noi ovviamente. Finalmente si intravede una sagoma all’orizzonte. E’ Sankt Nikolaus che arriva con l’asinello, in compagnia dell’Uomo Nero. Porta doni per tutti, un sacchettino con tanto di nome per ciascun bambino. Miei compresi. La gioia, la sorpresa, lo stupore che ho visto nei loro occhi non posso descriverli. E’ stato bellissimo sentirsi parte di una comunità che poteva tranquillamente evitare di invitarci, non ce ne saremmo nemmeno accorti. E invece tutti hanno voluto condividere con noi questo momento magico che ricorderemo per sempre.

Coira

Ecco le nostre cortesie che non ci hanno salvato la vita, saremmo comunque sopravvissuti, ma che sicuramente ci hanno regalato un sorriso e un profondo senso di gratitudine.

Atti di gentilezza sincera e contagiosa.

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12 Comments

  • Reply Francesca Cioccoloni 9 Dicembre 2015 at 9:26 pm

    Cara Letizia, sono proprio contenta che tu sia riuscita a partecipare con questi bei racconti. E mi piace anche il fatto che hai centrato in pieno il senso del tema proposto, e perché ho scelto proprio quello…

    Tra i tuoi episodi preferisco il primo perché mi ci sono in un certo senso rivista, per le volte che anche a noi è stato offerto del cibo quando saremmo dovuti essere noi ad offrirlo. Invece sono sempre le persone più umili quelle più generose.

    Grazie per aver partecipato!

    • Reply letiziadorinzi 10 Dicembre 2015 at 8:33 am

      Grazie a te per aver proposto questo tema Francy. Non avevo dubbi sulla tua preferenza :)) Un bacio

  • Reply alesprint 10 Dicembre 2015 at 10:52 am

    Molto belli i tuoi racconti, li ho letti tutti di un fiato. Le cortesie che hai ricevuto vengono da luoghi lontanissimi fra loro e ci fanno ben sperare che la disponibilità verso l’altro sia ancora universalmente diffusa, nonostante tutto!

    • Reply letiziadorinzi 10 Dicembre 2015 at 3:10 pm

      Grazie mille! Hai ragione queste cortesie fanno ben sperare per un futuro migliore. E noi intanto continuiamo a viaggiare e a diffondere messaggi contro la diffidenza. Grazie mille per essere passata di qui ??

  • Reply Silvia 10 Dicembre 2015 at 2:50 pm

    è vero è capitato anche a me all’estero che chi meno ha più ti offra…un grande segno di generosità gratuita…un abbraccio SILVIA

    • Reply letiziadorinzi 10 Dicembre 2015 at 3:12 pm

      È bellissima questa cosa! A me fa pensare tanto alle storie dei nostri nonni quando nei piccoli borghi tutti condividevano tutto quanto. Disponibilità, generosità, gentilezza. Se si cerca, esistono ancora. Un abbraccio anche a te e grazie per essere passata di qua

  • Reply Luna 11 Dicembre 2015 at 5:48 am

    Ciao, non avevo riflettuto sulla cosa che scrivi ALL inizio del tuo post: un conto è l aiuto che ti viene fornito, tutt’ altro la gentilezza e la cortesia gratuite con le quali ti viene tributato: verissimo! Sono tutti e tre bellissimi gli episodi che riporti, ma quello della Tanzania, amando moltissimo l Africa, è indubbiamente quello che mi ha colpita di più.
    Un bacione, buona giornata!

    • Reply letiziadorinzi 12 Dicembre 2015 at 1:13 pm

      Luna è proprio il sorriso che fa la differenza e che rimane nel cuore. L’Africa è decisamente un punto in comune! Un abbraccione e grazie

  • Reply fefjfefj 11 Dicembre 2015 at 10:05 am

    a me piace un sacco l’episodio natalizio 🙂

    • Reply letiziadorinzi 12 Dicembre 2015 at 1:11 pm

      Guarda ci credi che mi sono commossa??? È stato tutto così spontaneo, una sorpresa che nemmeno noi grandi ci aspettavamo. Siamo rimasti stupiti. Il vero spirito del Natale! Grazie per essere passata di qui!

  • Reply Luna 11 Dicembre 2015 at 11:38 pm

    Mannaggia ti avevo lasciato un commento ieri ma evidentemente non è andato a buon fine. Ti dicevo che ho trovato bellissimi tutti e tre i tuoi racconti ma quello dei masai, amando moltissimo l Africa, mi ha davvero commossa.

    • Reply letiziadorinzi 12 Dicembre 2015 at 1:10 pm

      Ecco li ho visti tutti e due ora i tuoi commenti! Grazie mille! L’Africa l’ho nel cuore e spero di tornarci presto con i bimbi! Un abbraccio e grazie per essere passata di qua!

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