Italia Liguria

Galata museo del mare: “Presto, abbandonate la nave!”

26 Febbraio 2014
Galata_Museo_del mare

Viaggiare in cinque con bambini al seguito presenta due grandi limiti.

Il primo è scontato, il portafoglio. Per quanto si cerchi di contenere i costi, un weekend al risparmio costa come una settimana di vacanza da single.

Il secondo è di tipo salutistico. Esiste un periodo dell’anno in cui i (miei) bambini non si ammalano? La risposta è semplice: no. Si va dalle otiti in piena estate, ai virus gastrointestinali, dall’impetigine al mare allo streptococco che ogni due o tre mesi si presenta a  timbrare il cartellino.

Prima che arrivasse la piccola peste avevamo avuto una breve tregua, sempre relativa ovviamente. Tutto sommato sembrava che fossimo usciti dal tunnel. Si poteva programmare un weekend senza l’ansia di doverlo annullare all’ultimo momento. Ma adesso che i virus hanno deciso di spostare nuovamente la residenza a casa nostra, ogni certezza crolla.

E bisogna avere un piano di emergenza.

Che a volte funziona meglio dell’originale.

Era tutto più o meno programmato, ci aspettava il maestoso passo del Bernina e il famoso trenino. Già immaginavo il bianco della neve, il rosso delle carrozze e il blu del cielo…

Ma poi, come sempre, le otiti rovinano tutto.  Sbalzo di altitudine vivamente sconsigliato. Potrei fregarmene, ma l’esperienza e i numerosi timpani perforati mi hanno insegnato che le otiti e la montagna non vanno d’accordo.

E allora è necessario un cambio di rotta, a questo punto totale. Dalle vette al mare. Nella speranza che un po’ di iodio ci faccia bene.

I giorni sono solo due, non si può andare troppo lontano.

Faccio mente locale e mi si accende una lampadina: è periodo di Fête du citron, un appuntamento a cui desidero partecipare da anni. Perciò è deciso.

Mentone sia.

Già che ci siamo non possiamo non visitare la nuovissima sala della tempesta del  Galata Museo del Mare a Genova.Galata Museo del mare GenovaInterno Galata Museo del MareModellini barche

Il Galata Museo del mare di per sé è molto bello, soprattutto il terzo piano in cui si ripercorre la storia dell’emigrazione italiana via mare.

Viene consegnato un passaporto da timbrare e si entra in una nave che ricorda un po’ il Titanic.

Terza classe, seconda classe, prima classe.

Ci si sdraia sulle brandine, si ascoltano le vicissitudini di chi salpava senza avere alcuna certezza per il futuro. Per gli immigrati Genova era spesso l’ultimo assaggio di Italia prima di partire verso l’ignoto.

Si percorrono le vie di una coloratissima Buenos Aires, ci si spaventa per i rumori selvaggi della giungla sudamericana fino ad approdare a Ellis Island.

Un percorso emozionante che ci ricorda un capitolo importante e drammatico della nostra storia.

E basta inserire il proprio cognome in un computer per trovare il tal bisnonno o prozio che ha percorso quel viaggio nel secolo scorso.

E’ una sorta di monito per ricordarci che, in fondo, l’emigrazione fa parte del passato di tutti noi.

Un invito alla riflessione prima di essere catapultati nella sezione dedicata all’immigrazione via mare in Italia.

Stesso dramma, stessa incertezza per il futuro, stesso dolore per la separazione, stesse paure, stesse discriminazioni.

Solo che questa volta la Terra Promessa è casa nostra.

La sezione si conclude con il cosiddetto pre-show di quello che si andrà a vedere a bordo del Nazario Sauro, il sommergibile visitabile e ormeggiato davanti al museo. Un’esperienza bellissima e avvincente per i più piccoli.

Ecco in questa sezione programmate di starci anche un’ora, perché sarà difficile portare via i bambini dai vari monitor, pulsanti, leve…

Interno sottomarino

Alla fine si ottiene un diploma di perfetto sommergibilista e si è pronti per entrare nel sottomarino vero.

Sottomarino acquario genovaInterno sottomarino

Ma prima di uscire dal museo… la tempesta ci aspetta!

Genova acquario 035

Siamo al largo di Capo Horn, la nostra nave sta imbarcando acqua. Non resta che salire sulle scialuppe. Il capitano ci ordina a gran voce di remare altrimenti il nostro destino sarà segnato.

Buio totale!

Inizia la proiezione. Siamo a bordo di una vera scialuppa (se non volete lavarvi completamente rimanete nei posti in fondo). L’atmosfera è da brivido, soprattutto per i bambini.

Il rumore delle onde e le immagini proiettate su tre pareti per un momento ci fanno credere di essere davvero in balia della furia dell’Oceano.

I bambini si stringono a noi e il cuore comincia a battere velocemente.

Perché in fondo è una novità per tutti, non sappiamo cosa ci aspetta.

Iniziamo a remare, bisogna sincronizzarsi. Un compagno di avventure intraprendente comincia a contare per dare il ritmo e noi eseguiamo gli ordini diligentemente come se davvero da quello dipendesse la nostra vita.

Remiamo, remiamo e remiamo senza sosta anche se il nostro destino ormai pare segnato!

Splash! Spruzzo inevitabile, un’ultima onda gigante ma siamo ancora vivi!

Si riaccendono le luci, c’è chi grida per l’eccitazione e chi piange inconsolabile.

Ma da oggi posso ufficialmente dire di essere sopravvissuta a un naufragio.

Scusate se è poco!

Galata museo del Mare: consigli utili

La sala della tempesta è indicata dai 4 anni in su. Mio figlio di 7 ha voluto entrarci due volte. Mia figlia di 5 e mezzo, manco a dirlo, è uscita terrorizzata e in lacrime. Quindi valutate voi. Se il bimbo è temerario e ha 3 anni, fingete che ne abbia 4 e portatelo. Se invece è sensibile e fifone e ne ha 6, lasciate perdere.

Perché è un’esperienza che funge da cartina tornasole.

Chiedete alla figlia di mezzo se vuole tornare al Galata Museo del mare e vi risponderà: “No grazie. Vi aspetto all’acquario!”

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7 Comments

  • Reply Francesca Cioccoloni 27 Febbraio 2014 at 8:44 am

    Complimenti per il post…mi hai fatto venir voglia di andarci!!

    • Reply letiziadorinzi 27 Febbraio 2014 at 12:49 pm

      Ero in ufficio e ho risposto di fretta poi mi sono resa conto che il complimento veniva da te… Beh grazie, vale doppio!! Sei una grande!

      • Reply Francesca Cioccoloni 27 Febbraio 2014 at 5:17 pm

        Grazie per il complimento e per le info……A volte sono talmente dall’altra parte del mondo con la testa, che mi sfuggono le cose interessanti che invece ci sono in Italia!!!

        • Reply letiziadorinzi 27 Febbraio 2014 at 7:34 pm

          Grande verità… Mi perdo eventi a pochi chilometri da casa per rincorrere mete più lontane!

  • Reply letiziadorinzi 27 Febbraio 2014 at 9:41 am

    Grazie mille Francesca! A me i musei navali piacciono tantissimo!

  • Reply Giancarla Gatti 28 Febbraio 2014 at 2:19 pm

    Letizia sei una forza!e complimenti per come sai raccontare!

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