Ci sono luoghi che sono a davvero un tiro di schioppo da casa e ti portano altrove. Ma altrove davvero. Nel mio caso, il rifugio che preferisco e che si trova a otto minuti da casa mia è un angolo del Parco del Curone (abbreviazione local del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone) semplicemente spettacolare. Che sa davvero di Toscana. Ci sono i cipressi, le strade sterrate, i casolari di charme, i vigneti. Non manca nulla.
E invece siamo nel Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, il nostro polmone verde. Un parco di cui difficilmente avrete sentito parlare se non vivete nei paraggi. È il luogo in cui fuggiamo per andare a caccia di gnomi nel bosco.
E dove l’ometto di casa raccoglie legna. Perché noi non collezioniamo minuscole farfalle o microscopici francobolli, no, sarebbe troppo facile. Noi abbiamo un balcone stracolmo di bastoni, manco avessimo il camino.
Gli argomenti del post
La collina dei cipressi nel Parco del Curone
Se mi chiedessero qual è il luogo che preferisco al Parco del Curone sarebbe sicuramente questo.
La collina dei Cipressi è qualcosa che basta un istante e ti senti in Val d’Orcia tra i cipressi di San Quirico. Non perché ci sia sempre bisogno di paragonare un luogo a un altro, ma perché spesso certi confronti sono l’unica unità misura per rendere in modo immediato una bellezza.
Dalla Collina dei cipressi si gode sicuramente una delle viste più suggestive su tutto il parco. Questa è una delle cosiddette tre piramidi di Montevecchia. Un aspetto misterioso che affascina, per quanto mi riguarda forse anche più del dovuto. Le spiegazioni per queste tre colline a forma di piramidi a gradoni e disposte come le piramidi egiziane di Giza sono semplici e hanno un fondamento storico. Ma non è il contesto per approfondire l’argomento.
Al netto degli antichi egizi, resta la bellezza. Risalire verso la collina dei cipressi nelle giornate terse, quando il cielo autunnale regala azzurri incredibili è una delle esperienze che rimettono in pace con il mondo.
L’Oasi di Galbusera Bianca nel Parco del Curone
Ridiscendendo dalla collina dei cipressi lungo il sentiero 11 del Parco del Curone, si arriva a un meraviglioso borgo del ‘300 perfettamente restaurato che si chiama Oasi mica per caso. Oasi innanzi tutto perché è certificata come tale dal WWF per la biodiversità.
E oasi perché e un luogo incantato a soli otto minuti di orologio da casa. Cronometrati. Eppure sembra di essere lontani anni luce.
Quando i miei figli erano piccoli, i campi estivi qui avevano tutto un altro sapore. La mattina prima di andare al lavoro risalire le curve in direzione Oasi di Galbusera Bianca, tra mucche al pascolo e fitti boschi, mi ha sempre fatto sentire grata. Grata di vivere in un posto dove il bosco è a un tiro di schioppo.
Pochissimi tornanti in mezzo ai prati che per un momento fanno pensare/sperare di essere chissà dove.
Se, per assurdo, qualcuno ci bendasse e ci portasse tra questi sentieri, una volta riaperti gli occhi potremmo per un momento pensare di essere in un bosco del Trentino.
L’Oasi di Galbusera Bianca è un relais bio di charme che organizza tantissimi eventi per gli adulti. Ma anche le famiglie possono trovare angoli speciali, una merenda in mezzo alla natura può risollevare un pomeriggio. È un posto dove staccare la spina e rigenerarsi. E che trova il massimo splendore, per quanto mi riguarda, nello spettacolo del foliage autunnale, quando la valle si colora di mille tinte vivaci.
La Galbusera Nera tra vigneti e meraviglia
Lasciandosi alle spalle la Galbusera Bianca, si procede a piedi lungo la strada sterrata fino a raggiungere uno dei casolari più belli che io abbia mai visto. Sapientemente ristrutturato, il moderno non impatta il nuovo ma lo completa e lo eleva alla massima potenza. Questa è la Galbusera Nera dell’Agriturismo La Costa, e qui trovate un ristorante speciale dove in estate abbiamo il privilegio di goderci l’esperienza di una cena tra i vigneti.
L’Azienda Agricola la Costa produce ottimi vini e offre anche ospitalità in appartamenti e camere. Qui, ci penso spesso, mi piacerebbe trascorrere qualche notte. Sembra sciocco alloggiare in un posto che dista dieci minuti da casa tua. Eppure credo sia davvero un po’ questa l’essenza dello slow travel, del viaggiare lento e scoprire cose che hai sotto gli occhi eppure non noti mai.
La Galbusera Nera è immersa tra i vigneti e camminare lungo i sentieri tra i filari del Parco del Curone è una di quelle esperienze da fare assolutamente, soprattutto in autunno.
Gli asini nel Parco del Curone
Un altro motivo per cui amiamo il Parco del Curone con i bambini sono sicuramente gli asinelli di Gabriele, l’anima dell’asineria e dell’associazione “Felici come un asino”. Lasciandoci la Galbusera Nera sulla destra e risalendo un pochino costeggiando la stalla, dopo poco si arriva a un recinto degli asini. Qui potete vivere bellissime esperienze in compagnia di questi dolcissimi animali.
Prendetevi tutto il tempo per conoscere e lasciarvi conoscere dai dolcissimi asinelli. Potete anche prenotare un trekking con gli asinelli nel Parco del Curone per passeggiare lungo i sentieri in compagnia degli animali.
Ca’ Soldato: il luogo perfetto per un picnic al Parco del Curone
Proseguendo oltre l’asineria e seguendo il sentiero che si snoda tra salite e discese, potrete arrivare a Ca’ Soldato. Se state cercando il luogo perfetto dove fare un picnic al parco del Curone, questo è sicuramente sul podio. Perché ha tutti gli ingredienti necessari: prato per stendere una coperta, eventualmente un paio di tavoli, il bosco alle vostre spalle che vi consente di fare qualche passeggiata.
Volendo potete anche trascorrere tutta la giornata a Ca’ Soldato in modalità picnic, coperta, palla e mazzo di carte. Questa è sicuramente la scelta più gettonata per tantissime famiglie. Ecco perché Ca’ Soldato alla domenica viene letteralmente presa d’assalto. Sia da famiglie come noi che abitano a un tiro di schioppo e decidono all’ultimo cosa fare, sia da chi si organizza per tempo e arriva da più lontano.
Cascina Bagaggera
Sul podio tra i luoghi da visitare nel Parco del Curone con bambini c’è sicuramente Cascina Bagaggera, spesso meta domenicale di tante famiglie che vengono anche da lontano. Perché qui ci sono gli ingredienti per trascorrere una giornata speciale. Animali in gran quantità (120 caprette più maiali e galline), tavoli da picnic, una bottega in cui comprare formaggi di capra e pane prodotto con cereali bio. Ed essendo Cascina Bagaggera una fattoria didattica, spesso vengono organizzati diversi laboratori e attività per i bambini.
Cascina Bagaggera ospita anche un agrinido, un progetto bellissimo per i piccoli dai 6 mesi ai 3 anni che combina pedagogia Montessoriana a vita nella natura. Vedere i piccoli con stivali di gomma a giocare anche nel fango è un’immagine che a me trasmette tanta allegria.
Cascina Bagaggera è una realtà molto attiva, seguite il sito per scoprire le ultime novità. Ora si sta allargando e presto qui sorgerà una Locanda dove soggiornare e gustare ottimi piatti.
13 Comments
Vicinissimo a casa e mai visto/sentito!!! Da fare e tu sei fantastica!!! Continua così!!!
Grazie!!! Beh se passi di qui mi raccomando fai un fischio! Un abbraccio
Eh già! La Brianza quella che vorrei. Quella che chi non è brianzolo non conosce nè si aspetta!:)
🙂
Bel post è bello leggere dei posti che si amano!:)
Verissimo Francesca! Non siamo solo nebbia e industrie, c’è ancora qualcosa che si salva, facciamolo conoscere! Un abbraccio
bellissimo!!! ne avevo già sentito parlare , dobbiamo assolutamente venirci in gita
Clara assolutamente sì! Poi sei vicina. Mi raccomando se passi di qui fammi un fischio!
Ma grazie Ale!!! ???